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PESARO-MOMBAROCCIO (Fusione), Ricci: «Referendum solo rinviato di qualche mese: avanti tutta»

«Sentenza bizzarra ma al voto nei prossimi mesi». E al comitato del no: «Non si può limitare la partecipazione popolare per paura di perdere, non saranno gli 'azzeccagarbugli' a fermare il cambiamento necessario»

Referendum. Foto:Comune di Niscemi

«Il referendum? Solo rinviato, ma di certo confermato: ci dispiace per i cittadini pesaresi e per quelli di

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Mombaroccio, che avrebbero potuto vedere gli effetti positivi già dall’inizio del 2016. Noi andiamo avanti, sempre più determinati». Lo dice il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, dopo l’accoglimento della sospensiva del Tar sul referendum consultivo relativo alla fusione Pesaro-Mombaroccio. Nota Ricci: «Trovo francamente bizzarra una pronuncia del genere, a sole 36 ore dal referendum. Ma tutte le sentenze vanno rispettate. Ci dicono che il motivo è procedurale? Noi abbiamo seguito, passo dopo passo, la procedura che abbiamo chiesto alla Regione alla fine di agosto. Rispettando tutte le indicazioni. Dalla Regione ci dicano allora, di nuovo, quale procedura seguire. E noi a gennaio ripartiamo, più convinti che mai». Ribadisce: «Andremo avanti e faremo il referendum nei prossimi mesi». Perché per il sindaco resta più che

Referendum. Foto:Comune di Niscemi

Referendum. Foto:Comune di Niscemi

confermato. «Quando i cittadini si renderanno conto dei benefici che abbiamo perso nel 2016, dovranno ringraziare il comitato del no. Per paura di perdere il referendum, hanno fatto di tutto per non farlo. Ma invece si terrà, nei prossimi mesi, perché non si può limitare la partecipazione democratica e l’espressione popolare su una scelta strategica come questa».

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Per Ricci servono «Comuni più forti, per risparmiare e per fare investimenti su strade, scuole, arredo urbano. Tra l’altro, gli emendamenti dell’Anci approvati al disegno di legge di stabilità, nelle ultime ore, vanno proprio in questa direzione, proprio per incentivare i processi di unione e fusione, verso il

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rafforzamento dell’istituzione comunale e della semplificazione degli enti locali». Conclude così: «Non saranno gli ‘azzeccagarbugli’ a fermare il cambiamento necessario nell’interesse dei cittadini».


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