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PESARO, sicurezza-Ricci e Pizzi: «Istituzioni e forze dell’ordine tra i cittadini per la prevenzione»

Parte il ciclo di incontri nei quartieri: confronto e azioni per difendersi da truffe e furti negli appartamenti

«Truffe e furti: come difendersi»: scatta il ciclo di incontri nei dieci quartieri organizzato dal Comune – in collaborazione con prefettura, questura, carabinieri e polizia municipale – dedicato alla sicurezza. Primo appuntamento domani (martedì 28 aprile), alle 21, al centro sociale di Borgo Santa Maria: «Ci siamo chiesti cosa potevamo fare di più sul tema – ha spiegato Matteo Ricci -: siamo ancora una delle realtà più sicure sul piano nazionale, ma la fase di tensione economica e sociale prosegue e negli ultimi anni, come nel resto d’Italia, tanti pesaresi hanno subìto furti negli appartamenti. E’ una violazione della libertà personale grave e fastidiosa. Un fatto traumatico, che una persona si porta dietro per anni. Gli incontri nei quartieri? Non risolvono il problema ma servono a diffondere buone pratiche. E sono un momento di raccordo ulteriore e confronto tra Comune, forze dell’ordine e cittadini. Vogliamo costruire insieme anche microprogetti ad hoc con i volontari». Ha aggiunto il sindaco: «Alcuni fenomeni ci hanno coinvolto maggiormente, come i furti, ma la coesione sociale della città, in questi anni di crisi, non è stata scalfita. Le forze dell’ordine fanno un lavoro straordinario, seppure  sotto organico. Quando siamo stati toccati da eventi drammatici e mediatici, vedi casi Lucia Annibali o Andrea Ferri, nel giro di poche settimane i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia. Pensiamo che stato d’animo poteva crescere nella città se ciò non fosse accaduto». Sulle telecamere: «Sono uno strumento utile, non solo alle indagini ma anche alla deterrenza. Abbiamo portato avanti progetti nei parcheggi pubblici e luoghi strategici della città: faremo riflessioni sull’eventuale utilizzo della videosorveglianza nei quartieri. Che sono un grande strumento di partecipazione e controllo sociale: i nostri primi referenti, sentinelle che spesso ricevono istanze e proposte, spesso risolutive».

Guardia. La sicurezza, ha detto Ricci, vive di «illuminazione pubblica, arredo urbano e vivacità. E cerchiamo di allargare la rete dei volontari nei quartieri su verde, manutenzioni e pulizia: anche loro  possono divulgare messaggi utili e raccogliere necessità». Sull’abusivismo: «Non abbassiamo la guardia, stiamo intervenendo senza clamore, riducendo il fenomeno. Che tuttavia tende periodicamente a spostarsi». Su via dell’Acquedotto: «Nel giro di un paio di anni lo trasformeremo urbanisticamente da ‘retrobottega’ della città a zona di servizi. Pensiamo tra l’altro a bocciodromo, teatro, parco avventura e percorso di contatto con il Miralfiore». L’assessore Mila Della Dora: «Il messaggio?Vogliamo rendere consapevoli i cittadini che le istituzioni ci sono, così come le forze dell’ordine.  Saranno incontri itineranti, con informazioni utili sulla prevenzione da truffe e furti nelle abitazioni: distribuiremo una brochure di facile lettura, con suggerimenti e indicazioni pratiche». Uno scatto del tavolo per la sicurezza nel pesarese

Salto culturale. Il prefetto Luigi Pizzi ha definito l’iniziativa «quantomai provvida: la sicurezza partecipata non può realizzarsi senza il contributo essenziale dei cittadini. Affronteremo i temi della prevenzione dalle aggressioni della criminalità, sia predatoria che truffaldina. La tranquillità e la privacy familiare vengono violate da soggetti che si spacciano per ciò che non sono, davanti ad anziani e fasce deboli della popolazione. Il furto in appartamento? E’ il fenomeno più preoccupante su scala nazionale, riguarda non solo la provincia di Pesaro e Urbino. Ma oggi anche nelle realtà come la nostra, che hanno conosciuto storicamente un’evoluzione socio-economica positiva, i cittadini devono dismettere l’habitus mentale tradizionale. Adottando misure di cautela che prima non erano necessarie». Agli incontri nei quartieri, ha evidenziato il prefetto, «parteciperemo con tutte le forze di polizia. Perché serve un salto culturale dei cittadini: una consapevolezza maggiore verso atteggiamenti di cautela e difesa passiva, anche degli appartamenti». Altre province si sono indirizzate verso forme di “controllo sociale”: «Le stiamo valutando», ha osservato Pizzi, riferendosi al coinvolgimento diretto dei cittadini in forma organizzata, attraverso compiti di osservazione e controllo del vicinato. «Ma abbiamo qualche perplessità sulla creazione di ‘controllori dei quartieri’: creare gerarchie tra cittadini è un elemento su cui bisogna riflettere bene. Ma anche senza arrivare alle forme organizzate, il richiamo al controllo sociale è comunque importante: crea solidarietà, favorisce la prevenzione. Le forze di polizia hanno intensificato i servizi di vigilanza ma non si può ipotizzare di arrivare a controllare tutto». Sulle truffe agli anziani: «Ci vuole più sensibilizzazione. Tanto più perché, in questo caso, chi ha subìto il reato spesso non lo denuncia per una forma di timore o vergogna». Sullo spostamento della Questura all’ex intendenza di Finanza, Pizzi ha annunciato a margine: «C’è una voluminosa relazione al vaglio dell’ufficio tecnico della Polizia di Stato di Firenze: questa mattina ho deciso di riconvocare Agenzia del Demanio e  tutti i soggetti coinvolti il sei o sette maggio per fare il punto. C’è una disponibilità di risorse già assegnata all’Agenzia. Ma vanno definiti i particolari tecnici». Per il questore Antonio Lauriola, «interventi così capillari nei quartieri sono una novità su scala nazionale. Insistiamo su tre pilastri: aggiornamento professionale continuo, lezioni nelle scuole, informazioni alla città. Tutti dobbiamo essere protagonisti della sicurezza. L’idea dei volontari? La valutiamo positivamente». L’esempio: «Nei primi

giorni della mia gestione della Questura, abbiamo arrestato in flagranza quattro cileni stimolando i cittadini a fornirci informazioni. Così abbiamo  scongiurato l’evento criminoso. Sono comportamenti virtuosi, che vanno incentivati: meglio denunciare un fatto che non farlo». A presentare l’iniziativa anche il comandante provinciale dei carabinieri Marco Filoni e il comandante della polizia municipale Gianni Galdenzi.

Calendario. L’agenda degli appuntamenti nei dieci quartieri: domani (martedì 28 aprile), ore 21, centro sociale Parco dei Tigli-Foro Boario di Borgo Santa Maria; martedì 5 maggio, ore 21, sede quartiere di Muraglia (via Petrarca 18); martedì 12 maggio, ore 21, centro sociale di Villa San Martino, (via Leoncavallo 15); martedì 19 maggio, ore 21, sede quartiere Porto-Soria (piazza Europa 16, Baia Flaminia); mercoledì 27 maggio, ore 21, centro sociale di Vismara (via Basento); giovedì 6 giugno, ore 21, Acli di Candelara; martedì 9 giugno, ore 21, sede quartiere Villa Fastiggi (via Concordia); martedì 16 giugno, ore 21, sede quartiere Pantano-Santa Veneranda (largo Volontari del Sangue 9); martedì 23 giugno, ore 21, quartiere San Bartolo, sede di Colombarone (via Vicololungo 1\3); martedì 30 giugno, ore 18, nella sala Rossa del Comune, l’incontro con il quartiere Centro-Mare.


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