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ANDREA CECCONI (M5S): IL SIGILLO DI ATENEO A CARRISI SMINUISCE IL PRESTIGIO SECOLARE DI URBINO. INTERROGATO IL MINISTRO GIANNINI.

Al Bano Carrisi riceve dalle mani di Vilberto Stocchi, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo il Sigillo d'Ateneo (9-12-2015)

“Sono rimasto sbalordito nell’apprendere che l’Ateneo di Urbino avesse deciso di conferire il suo sigillo ad

on.Andrea Cecconi (M5S)

on.Andrea Cecconi (M5S)

Albano Carrisi e per tale ragione ho deciso di interrogare il Ministro Giannini sulle modalità con cui le Università conferiscono le proprie onorificenze.” A dirlo è Andrea Cecconi, deputato pesarese del MoVimento 5 Stelle. “L’università di Urbino è intitolata a Carlo Bo, che per 53 anni ne è stato Rettore, garantendone il livello accademico a livelli altissimi.”

“Nel corso degli anni – spiega Cecconi – il Sigillo di Ateneo è stato conferito a personalità di straordinario pregio come Gianfranco Ravasi, Carlo Rubbia, Salvatore Settis, Martin Schulz e Sergio Zavoli. La decisione di conferire il sigillo ad Albano Carrisi rischia di sminuire enormemente il prestigio dell’Ateneo e di un’onorificenza finora donata con parsimonia a persone che incarnavano livelli altissimi della conoscenza, del sapere e della cultura, valori originari su cui poggia l’Università.”

Il deputato, poi puntualizza: “Senza voler criticare l’opera di Albano Carrisi, non mi pare che sia quella di uno studioso o un uomo di cultura.”

Al Bano Carrisi riceve dalle mani di Vilberto Stocchi, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo il Sigillo d'Ateneo (9-12-2015)

Al Bano Carrisi riceve dalle mani di Vilberto Stocchi, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo il Sigillo d’Ateneo (9-12-2015)

“Oggi più che mai – conclude, infine – le Università devono saper rispondere alle nuove sfide della conoscenza e alla fame di strumenti per l’interpretazione di un mondo che evolve a velocità impressionante. Per farlo serve un ricorso a figure che sappiano indurre il pensiero critico e l’abnegazione, piuttosto che la ‘Felicità’ indotta da un motivetto orecchiabile.”

da:Andrea Cecconi


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