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Il consiglio provinciale approva la fusione dei Comuni di Belforte all’Isauro, Lunano e Piandimeleto

cartina Montefeltro

PESARO – Il consiglio provinciale ha espresso parere favorevole alla richiesta dei Comuni di Belforte all’Isauro, Lunano e Piandimeleto di fondersi in un unico comune, chiamato “Montefeltro sul Foglia”. In apertura di seduta, il presidente Luca Bartolucci ha spiegato come il consiglio sia stato convocato in via straordinaria per accelerare i tempi visto che il 9 settembre è prevista la discussione in Commissione affari istituzionali della Regione. La settimana successiva sarà il consiglio regionale a discuterne, per poi iniziare l’iter per i referendum confermativi, che potrebbero svolgersi il 18 o 19 novembre, con l’obiettivo di arrivare all’istituzione del Comune unico dall’1 gennaio 2014.

“Quella di oggi – ha detto il presidente della Provincia Matteo Ricci – è un’azione dal basso che sta dentro l’esigenza di riordino delle autonomie locali. La proposta di legge del Governo insiste molto sulle Unioni e fusioni di Comuni, anche in termini di incentivi economici e vantaggi procedurali. Belforte all’Isauro, Lunano e Piandimeleto sono territori omogenei sotto molti punti di vista, basti pensare a quello urbanistico e lavorativo, ritengo che questi tentativi vadano incoraggiati. Nella conferenza delle autonomie locali abbiamo individuato gli attuali ambiti sociali come ambiti ottimali per fusioni e unioni, evidenziandoli alla Regione Marche. Come Cal, abbiamo sollecitato la Regione a fare una legge che incentivi Unioni e fusioni, stanziando fondi al riguardo e prevedendo altri vantaggi. Il tema della riorganizzazione istituzionale è importante, vorrei evitare che l’indebolimento delle Province venga sopperito da agenzie”.

“Ogni tentativo di fare sinergia – ha detto il consigliere Roberto Giannotti (gruppo misto) – è da vedere con favore. In questo quadro finanziario del paese, può essere la salvezza per mantenere alto il livello dei servizi”. Attraverso un emendamento, i tre Comuni hanno proposto che “la giunta regionale annualmente provveda a garantire in favore del nuovo comune un contributo stabilito sulla base della popolazione e del territorio calcolato con gli stessi criteri utilizzati per le fusioni precedentemente effettuate”. Questo anche perché, come evidenziato dal consigliere Pdl Elisabetta Foschi (che è anche consigliere regionale), c’è il rischio di una disparità di trattamento rispetto ai tre Comuni della provincia di Ancona (Ripe, Castel Colonna e Monterado), che fondendosi hanno ottenuto 330mila euro dallo Stato per 10 anni e 280mila euro dalla Regione Marche. “Nello stesso giorno in cui il consiglio regionale ha approvato la legge con cui sono stati concessi i fondi ai tre Comuni anconetani – ha detto la Foschi – l’assessore al Bilancio Marcolini ha annunciato che la giunta regionale ha deliberato, su sua proposta, di non concedere più finanziamenti diretti da parte della Regione, visto che non esistono capitoli aggiuntivi per Unioni e fusioni. Noi consiglieri ci siamo allora allarmati, chiedendo all’unanimità di stabilire gli stessi criteri anche per i Comuni che si uniranno nel 2014”.

Nel corso del dibattito, Daniele Tagliolini (Pd) ha evidenziato “la necessità di aiutare il più possibile i Comuni e non lasciarli soli in questa fase“, mentre Vergari (Psi) ha ribadito che “non possono esserci figli e figliastri nella ripartizione dei fondi”. Tutti i presenti, ad eccezione del consigliere Foschi che si è astenuta, hanno votato favorevolmente un emendamento proposto dal consigliere Renzo Savelli, con cui si chiede alla Regione Marche “di applicare alla fusione dei tre Comuni della provincia di Pesaro e Urbino le stesse condizioni usate per i tre Comuni della Provincia di Ancona e di legiferare tempestivamente in merito al tema delle fusioni dei Comuni per regolamentare in modo uniforme l’erogazione dei contributi regionali”.

DISCARICA DI CA’ LUCIO – Sulla discarica di Ca’ Lucio, l’assessore all’Ambiente Tarcisio Porto ha risposto alle preoccupazioni sollevate in apertura dei lavori dal consigliere Daniele Lunghi (Lega Nord) e all’interrogazione presentata dal consigliere Elisabetta Foschi (Pdl). Al primo, che ha evidenziato come intorno all’impianto “si avverta da giorni un fetore fino a 15 chilometri di distanza”, ha spiegato come il problema sia legato “alla gestione estiva dei rifiuti, in particolare ad un rimescolamento della parte organica. Stiamo facendo adottare alla discarica – ha detto Porto – delle tecniche di copertura con degli enzimi per abbattere la parte volatile dei rifiuti e del compost”. Alla Foschi, che tra gli altri punti ha chiesto se risulta verificata la presenza di inquinanti nelle acque che defluiscono nel Metauro e come intende la Provincia intervenire per garantire la non immissione di percolato nei terreno e nei corsi d’acqua, ha risposto evidenziando come da mesi siano state posizionate, lungo l’asse del Metauro da Borgo Pace a Urbino, 14 stazioni di controllo per i campionamenti di inquinanti di carattere fisico, chimico e batteriologico. “Dai dati non risultano inquinanti oltre gli standard di legge, non posso negare che da anni il Metauro è sottoposto a stress di carico organico per riduzione del flusso nei mesi estivi”. Al secondo problema si farà fronte con il “Piano di controllo del percolato”, con copertura della parte scoperta per impedire all’acqua di penetrare nel nuovo corpo della discarica e separazione del corpo vecchio con terre rinforzate.

 


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