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VERSO LA “MONFERRINITÀ” DI CRISTOFORO COLOMBO

Presieduto da Giorgio Casartelli Colombo di Cuccaro, discendente collaterale di Cristoforo Colombo, si apriva il 27 marzo 99 al Circolo della Stampa di Torino  un Congresso organizzato dal Cescom, Centro Studi Colombiani Monferrini, Associazione storico-culturale con sede a Cuccaro Monferrato, Articolato in due sedi diverse ,  il 27 a Torino, il 28 a Cuccaro, il Congresso “Cristoforo Colombo, il Piemonte e la scoperta del Venezuela” sembrava ispirarsi ad un tema specifico. Ma scorrendo i titoli degli interventi era facile arguire che l’argomento clou, il principio ispiratore era in realtà la “monferrinità” della famiglia nobile da cui proviene l’Almirante, ossia Cristoforo Colombo, lo scopritore delle Americhe. Si ipotizza infatti che l’italiano probabilmente più famoso al mondo  discenda  dalla famiglia dei Columbi, signori del millenario castello e del feudo di Cuccaro Monferrato. Affermazione che contrastava allora con la tesi dominante di Colombo, figlio di un  cardatore di lana, portata avanti da studiosi propensi per l’origine genovese.

 

L’ipotesi della monferrinità (e della nobiltà di provincia della famiglia) spiegherebbe come Cristoforo abbia potuto , per esempio, accedere alle Corti  di Portogallo e di Spagna, cosa del tutto interdetta al figlio (seppur maestro dell’arte del navigare) di un modesto cardatore. Come abbia potuto contrarre matrimonio con la nobile cugina del re del Portogallo, Giovanni II e come non fosse affatto il “mozzo fortunato” che “inciampa nelle Americhe”, bensì il rampollo di una famiglia nobile locale. Quindi, ser Cristoforo dei Columbi signore di Cuccaro.

VERSO LA “MONFERRINITÀ” DI CRISTOFORO

Lo stesso tema della “monferrinità” ha ispirato nel 2006 anche un secondo Congresso torinese, dal titolo “Cristoforo Colombo, dal Monferrato alla Liguria e alla Penisola iberica” svoltosi tra il 16 e 17 giugno a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale e a Cuccaro,  mentre sempre più flebile si fa la voce di chi sostiene la “genovesità” del Navigatore. Testimone viva ed emozionante della continuità e della storia, la presenza  al Convegno di Anunciada Colon de Carvajal, discendente diretta del Navigatore  e docente di storia, la dice lunga su quale sia la sua opinione sul dilemma: “monferrinità o genovesità?”. La tesi “piemontese”  delle origini è del resto convalidata dagli stessi spagnoli, assertori convinti della hispanidad di Cristoforo. Da Madrid provengono infatti due documenti foindamentali del’ 600 a riprova di tale origine: una sentenza a firma addirittura del  Re di Spagna e la lettera di un lontano discendente del navigatore, venuto nel Monferrato a conoscere i suoi “parenti”.

 


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