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“IMPRESA FAMILIARE” RESISTE ALLA CRISI MA NON ALLA POLIZIA:ARRESTATA LA FAMIGLIA DELLO SPACCIO

Spaccio di Cocaina

MONTECCHIO-In data 01 ottobre 2013 personale della Squadra Mobile, coordinato dal Dirigente dr. Stefano Seretti, ha tratto in arresto un 25enne di origine albanese, residente a Montecchio, già noto alle Forze dell’Ordine, implicato in un traffico di stupefacenti.

In particolare gli Agenti già da tempo avevano iniziato a monitorare un fenomeno di spaccio di cocaina in essere in Montecchio, incentrato su di un cittadino albanese latitante in quanto destinatario di un provvedimento di esecuzione di pena per 2 anni e sei mesi di detenzione per il suo coinvolgimento in reati in materia di stupefacenti emesso dal Tribunale di Urbino e di una misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. di Pesaro.

In tale contesto venivano attuati servizi di osservazione nei confronti della madre 63enne e della sorella 17enne dello straniero, sospettate di essere implicate nel medesimo “giro”.

Nel corso di detta attività le due donne venivano notate nelle vicinanze della Chiesa di Montecchio prendere contatti con soggetti noti quali assuntori di stupefacenti.

Nel pomeriggio del 01.10.2013 i Poliziotti, ritenendo che le predette, che anche in quell’occasione stazionavano nei pressi del luogo di culto, stessero per movimentare della droga, intervenivano bloccandole. Nel corso controllo le stesse venivano trovate in possesso di gr. 5 di cocaina già confezionata e pronta per essere ceduta.

La successiva perquisizione della loro abitazione consentiva di rintracciare, all’interno, il 25enne ricercato, il quale, sebbene costretto a rimanere nascosto in casa per evitare l’arresto, aveva mantenuto tutti i suoi contatti per quanto riguardava l’attività di spaccio, impiegando le due congiunte come corrieri. Emergeva inoltre che il padre 59enne dello straniero era stato anch’egli arruolato in qualità di “palo”, con il compito di sorvegliare l’abitazione e segnalare in anticipo l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine, dando così modo al figlio di sottrarsi alle ricerche. Veniva anche rinvenuto materiale per il confezionamento delle dosi e sostanza da taglio.

Emergeva che quest’ultimo, nonostante i provvedimenti di cattura pendenti, non si era mai voluto allontanare da questa Provincia proprio per continuare a gestire il lucroso ed illegale commercio. Numerosi sono stati gli assuntori identificati, quasi tutti provenienti dal capoluogo pesarese, di età compresa fra i 20 ed i 30 anni, quasi tutti con un lavoro fisso e disposti a pagare dai 50 ai 60 euro al grammo per della cocaina, fra l’altro di qualità giudicata mediocre in quanto “molto tagliata”.

Conseguentemente il 25enne veniva tratto in arresto in esecuzione dei su citati provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e condotto presso il carcere di Villa Fastiggi, lo stesso, inoltre veniva denunciato per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente.

La madre e la sorella venivano denunciate in stato di libertà sempre per la detenzione a fini di spaccio della cocaina rinvenuta, mentre il padre veniva denunciato in stato di libertà per il reato di procurata inosservanza della pena, per aver aiutato il figlio a mantenere il suo stato di latitanza.

 


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