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“Non so dirtelo con le parole”: quando lavorare in rete funziona. Grande successo per l’evento organizzato da NAAA, Croce Rossa e ATS IV


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“Fare rete, al giorno d’oggi, è più che mai fondamentale se si vogliono raggiungere degli ottimi risultati. E quanto messo in campo ad Urbino è sicuramente un punto di partenza importante per continuare a lavorare in questa direzione, favorendo sempre di più il processo di integrazione e di cooperazione sul territorio”. Così la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti, ha concluso l’evento “Non so dirtelo con le parole”, organizzato nel pomeriggio di sabato 30 novembre al centro commerciale “Il Consorzio” insieme al comitato locale della Croce Rossa e all’Ambito territoriale sociale IV.

Un momento di confronto e di condivisione, che ha coinvolto tutti gli attori chiamati in causa. “Occorre diffondere maggiormente la cultura dell'accoglienza - spiega l’assessore del Comune di Urbino, Maricla Muci - e proprio per questo le collaborazioni tra associazioni e istituzioni sono fondamentali, insieme possiamo fare tanto. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i bambini che arrivano dall’adozione internazionale, ma anche dall’immigrazione, nella nostra comunità, cercando di creare un terreno dove questi possano trovare un luogo dove vivere e crescere insieme a noi e con noi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Stefano Raia, responsabile del Ciof di Urbino: “Quando le istituzioni incontrano il volontariato - afferma - migliorano sia le istituzioni che il volontariato. Infatti, già da qualche settimana, con il NAAA stiamo lavorando ad un progetto formativo per l’aggiornamento professionale degli operatori che si occupano di post adozione.  Un ruolo delicato, ma fondamentale per i bambini e le famiglie adottive”.

I progetti di integrazione e di cooperazione sul territorio vanno ormai avanti da tempo. Lo ha spiegato Fabio Gostoli, vicesindaco del Comune Sant'Angelo in Vado: “L’integrazione è importante per costruire un mondo diverso e, allo stesso tempo, migliore”. Un lavoro “sul campo” che è fondamentale per non escludere chi vive da anni sul territorio, pur provenendo da un Paese diverso. Il Comune di Sant’Angelo in Vado, nell’anno scolastico 2012/2013, ha infatti ospitato il progetto Interlab, promosso dal NAAA e dedicato all’integrazione scolastica dei bambini provenienti da altri Paesi. “Era il 2006 quando abbiamo aperto il laboratorio di Ponte Armellina - sottolinea Gabriele Lani, presidente del comitato locale di Urbino della Croce Rossa - rivolgendoci soprattutto alle donne, partendo dall’educazione sanitaria e dalla prevenzione incidenti domestici. Poi siamo passati al corso di Italiano e, negli ultimi mesi, abbiamo voluto dare vita ad un progetto di formazione per facilitatrici interculturali. La strada è ancora tutta in salita, ma non ci spaventiamo”. Non poteva mancare un’esperienza diretta di una mamma adottiva: “Il titolo del convegno è riferito soprattutto al bambino che non sa dirti con le parole le proprie emozioni, non riesce a parlarti del suo prima, dei suoi ricordi - racconta Monia Casari, che è anche responsabile del punto informativo NAAA di Modena - o non riesce a porti quelle domande, più che palesi, che comprendono i “perché” dell’abbandono. Ma spesso anche i genitori non sanno, non riescono a dirlo con le parole, perché spesso sono proprio le parole pronunciate, dette ad alta voce, che sugellano una verità. Diversità, differenza e dolore ci hanno accumunato ai nostri figli, portandoci alla nascita di una nuova famiglia. Per scoprire, ancora una volta, che è nel dolore che può esserci una vera rinascita”. 


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La conclusione con gli interventi di due professioniste. Giovanna Arnofi, mediatrice familiare sistemica, ha parlato delle emozioni nate dall’adozione internazionale che possono diventare racconto, mentre Bernadetta Villani, neuropsicologa e mediatrice familiare, ha approfondito i linguaggi della comunicazione nel rapporto tra genitori e figli. “Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato come relatori, come uditori – conclude Sandra Crowther, responsabile della sede Marche del NAAA - ma anche tutti coloro che dietro le quinte hanno lavorato per la realizzazione della giornata e che, pur non essendo presenti, hanno prestato la loro voce, come ad esempio attraverso le bellissime immagini che hanno accompagnato la presentazione Naaa. E’ stato un momento davvero intenso, che ha concentrato cooperazione, adozione e tanta emozione. E’ stato importante avere la partecipazione dell’Ambito Territoriale Sociale IV, e dell’assessore del Comune di Urbino, Maricla Muci: la loro presenza ha testimoniato e riconosciuto il valore del lavoro di rete”.

 Per informazioni:
“Fare rete, al giorno d’oggi, è più che mai fondamentale se si vogliono raggiungere degli ottimi risultati. E quanto messo in campo ad Urbino è sicuramente un punto di partenza importante per continuare a lavorare in questa direzione, favorendo sempre di più il processo di integrazione e di cooperazione sul territorio”. Così la presidente del NAAA, Maria Teresa Maccanti, ha concluso l’evento “Non so dirtelo con le parole”, organizzato nel pomeriggio di sabato 30 novembre al centro commerciale “Il Consorzio” insieme al comitato locale della Croce Rossa e all’Ambito territoriale sociale IV.

Un momento di confronto e di condivisione, che ha coinvolto tutti gli attori chiamati in causa. “Occorre diffondere maggiormente la cultura dell'accoglienza - spiega l’assessore del Comune di Urbino, Maricla Muci - e proprio per questo le collaborazioni tra associazioni e istituzioni sono fondamentali, insieme possiamo fare tanto. Dobbiamo essere pronti ad accogliere i bambini che arrivano dall’adozione internazionale, ma anche dall’immigrazione, nella nostra comunità, cercando di creare un terreno dove questi possano trovare un luogo dove vivere e crescere insieme a noi e con noi”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Stefano Raia, responsabile del Ciof di Urbino: “Quando le istituzioni incontrano il volontariato - afferma - migliorano sia le istituzioni che il volontariato. Infatti, già da qualche settimana, con il NAAA stiamo lavorando ad un progetto formativo per l’aggiornamento professionale degli operatori che si occupano di post adozione.  Un ruolo delicato, ma fondamentale per i bambini e le famiglie adottive”.

I progetti di integrazione e di cooperazione sul territorio vanno ormai avanti da tempo. Lo ha spiegato Fabio Gostoli, vicesindaco del Comune Sant'Angelo in Vado: “L’integrazione è importante per costruire un mondo diverso e, allo stesso tempo, migliore”. Un lavoro “sul campo” che è fondamentale per non escludere chi vive da anni sul territorio, pur provenendo da un Paese diverso. Il Comune di Sant’Angelo in Vado, nell’anno scolastico 2012/2013, ha infatti ospitato il progetto Interlab, promosso dal NAAA e dedicato all’integrazione scolastica dei bambini provenienti da altri Paesi. “Era il 2006 quando abbiamo aperto il laboratorio di Ponte Armellina - sottolinea Gabriele Lani, presidente del comitato locale di Urbino della Croce Rossa - rivolgendoci soprattutto alle donne, partendo dall’educazione sanitaria e dalla prevenzione incidenti domestici. Poi siamo passati al corso di Italiano e, negli ultimi mesi, abbiamo voluto dare vita ad un progetto di formazione per facilitatrici interculturali. La strada è ancora tutta in salita, ma non ci spaventiamo”. Non poteva mancare un’esperienza diretta di una mamma adottiva: “Il titolo del convegno è riferito soprattutto al bambino che non sa dirti con le parole le proprie emozioni, non riesce a parlarti del suo prima, dei suoi ricordi - racconta Monia Casari, che è anche responsabile del punto informativo NAAA di Modena - o non riesce a porti quelle domande, più che palesi, che comprendono i “perché” dell’abbandono. Ma spesso anche i genitori non sanno, non riescono a dirlo con le parole, perché spesso sono proprio le parole pronunciate, dette ad alta voce, che sugellano una verità. Diversità, differenza e dolore ci hanno accumunato ai nostri figli, portandoci alla nascita di una nuova famiglia. Per scoprire, ancora una volta, che è nel dolore che può esserci una vera rinascita”. 




La conclusione con gli interventi di due professioniste. Giovanna Arnofi, mediatrice familiare sistemica, ha parlato delle emozioni nate dall’adozione internazionale che possono diventare racconto, mentre Bernadetta Villani, neuropsicologa e mediatrice familiare, ha approfondito i linguaggi della comunicazione nel rapporto tra genitori e figli. “Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato come relatori, come uditori – conclude Sandra Crowther, responsabile della sede Marche del NAAA - ma anche tutti coloro che dietro le quinte hanno lavorato per la realizzazione della giornata e che, pur non essendo presenti, hanno prestato la loro voce, come ad esempio attraverso le bellissime immagini che hanno accompagnato la presentazione Naaa. E’ stato un momento davvero intenso, che ha concentrato cooperazione, adozione e tanta emozione. E’ stato importante avere la partecipazione dell’Ambito Territoriale Sociale IV, e dell’assessore del Comune di Urbino, Maricla Muci: la loro presenza ha testimoniato e riconosciuto il valore del lavoro di rete”.


	

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