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LA BABY GANG COLPISCE ANCORA. AI MICROFONI DI telegianna.it ALTRE TESTIMONIANZE

CASININA-Sembra che stia diventando una piaga sociale per il paese di Casinina, spuntano come funghi dopo un’abbondante pioggia, gli sfoghi di persone che hanno subito le malefatte di questi ragazzini.

( leggi il primo articolo cliccando qui:   https://telegianna.it/atti-vandalici-casinina-baby-gang-colpisce-anziano/  )

 

Baby gang. immagine presa da internet

E’ Nicola, collaboratore scolastico presso l’Istituto Comprensivo Anna Frank di Ca’Lanciarino  e custode assieme alla moglie Patrizia degli impianti sportivi di Casinina, a raccontare come è stato vittima della baby gang :

“Stavo tagliando l’erba del campo sportivo quando uno di questi è entrato nella mia autovettura, nel parcheggio adiacente  il campo, mettendola in folle. Per fortuna avevo tolto la chiave. Sono subito intervenuto, ma nel frattempo, un altro di questi si stava arrampicando su una rete che delimita il terreno di gioco.”

LA GANG ERA AL COMPLETO?

“Si , gli altri si trovavano  dentro  la -casetta di Enrico- che ancora  in costruzione, un’opera frutto di beneficenza .”

GLI HA RICONOSCIUTI?

“Si”

Continuano ad arrivare ulteriori testimonianze da ogni dove: sembra che la banda abbia  infastidito anche un ragazzo che frequenta il centro socio educativo  Margherita di Casinina.

Sono diversi gli adulti che si lamentano per i fatti accaduti : sembrerebbe che entrino nelle abitazioni, disabitate e pericolose, di proprietà privata nella zona del fiume.

Sei stato vittima della baby gang? Conosci persone infastidite da questi bulli? Raccontaci la tua storia.

Domani, domenica 9 febbraio, in G.Magazine oltre all’intervista video del sign. Guerrino anche quella del sign.Nicola.

 

 


5 Comments on LA BABY GANG COLPISCE ANCORA. AI MICROFONI DI telegianna.it ALTRE TESTIMONIANZE

  1. Dare nomi identificativi come baby gang ultimamente va molto di moda, ragazzi autori di bravate sono sempre esistiti, accusare è molto facile, ma magari fare la cosa più semplice di questo mondo come parlare. Casinina è un paese piccolo dove ci si conosce tutti, quindi penso che parlare con questi ragazzi sia la cosa più giusta da fare senza creare dei mostri che non esistono.

  2. Capisco dare la notizia e stigmatizzare i comportamenti sbagliati e da bulli di questi ragazzini, ma bisognerebbe fare attenzione a non spettacolarizzare troppo le loro marachelle: Si potrebbe ottenere proprio l’effetto contrario e trasformarli in personaggi con tanto di rischio di emulazione… Sarebbe meglio secondo me mettere atto azioni per dissuaderli senza fare troppo clamore e senza offrire loro un palcoscenico che non devono avere. Io calerei proprio un velo pietoso…

  3. Credo che il termine baby gang è più che appropriato perché delle persone anziane e lavoratrici si sono trovate di fronte dei ragazzini molesti, pericolosi sia per loro stessi che per gli altri.
    Essere genitori al giorno d’oggi è un lavoro difficile, ma ciò non giustifica i fatti: Bisogna smettere di difendere i propri figli quando si è consapevoli della loro colpevolezza.
    Spero che ora, dopo averne fatto un caso mediatico e aver portato alla luce i fatti, questi situazioni non devono più accadere, visto che anche in passato eventi simili si sono verificati sporadicamente.

  4. Scusate staf di telegianna sbaglio o in questa notizia si parla anche di ragazzi che entrano in vecchie abitazioni abbandonate ma sappiate che di quei ragazzi fa parte un certo bambino e sono venuto a sapere che ci è entrato più di una volta e non rivelo nomi e cognomi perché vi poteebbero far cambiare idea.
    Abcd

  5. Tra le attività di TeleGianna communication c’è anche l’informazione locale, quindi la cronaca.
    I bambini sono bambini, si sà, e per loro tutto è un gioco. Portare a conoscenza questi
    fatti serve prorio a fare in modo che non succedano più, noi non criminalizziamo nessuno, non ne abbiamo la competenza.
    Visto il vespaio suscitato dalle nostre pubblicazioni pensiamo di essere stati utili nel far conoscere una realtà che forse non tutti conoscevano e far si che vengano presi gli opportuni provvedimenti da chi di competenza.

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