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Traffico illecito di farmaci: si procura con ricetta falsa medicinale per la cura del nanismo che utilizzava per aumentare la massa muscolare

Il personale del Commissariato di P.S. di Urbino, al termine di articolate indagini, ha denunciato in stato di libertà tre persone, coinvolte nella falsificazione di ricette mediche, allo scopo di acquisire farmaci da utilizzare indebitamente in palestra, come dopanti per la crescita muscolare.

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In particolare i Poliziotti, grazie alla denuncia sporta da una farmacista di Urbino, venivano a conoscenza che presso il suo esercizio era stata presentata una ricetta, poi risultata falsa, per la somministrazione del Saizen, un costoso medicinale utilizzato per la cura dei problemi della crescita (nanismo) e come antitumorale.

La successiva attività d’indagine, esperita con la collaborazione del Servizio Sanitario regionale, consentiva di accertare che anche presso un’altra farmacia, questa volta a Gabicce Mare, era stata esibita una ricetta, anch’essa risultata falsa, riportante la medesima prescrizione.

Emergeva, inoltre, che l’acquisizione fraudolenta dei medicinali in questione era stata orchestrata da tre giovani, con il seguente modus operandi:

una studentessa universitaria, 22enne, domiciliata a Cattolica, utilizzando una vera ricetta, opportunamente manipolata con l’aiuto di uno dei tre indagati, un 32enne figlio di farmacista e riprodotta in più copie, si recava presso le su indicate farmacie, allo scopo di ottenere il farmaco in questione, la cui somministrazione richiede obbligatoriamente la prescrizione di uno specialista, nell’ambito di uno specifico percorso curativo.

Polizia

Le ricette false, inoltre, venivano approntate in maniera tale da consentire l’acquisizione del farmaco, normalmente venduto al prezzo di euro 350 a confezione, in totale esenzione. Destinatario finale del medicinale risultava essere un 30enne, assiduo frequentatore di palestre anche della zona di Urbino, fidanzato della citata studentessa. Risultava, inoltre, che il complice nella falsificazione, ovvero il figlio del farmacista, aveva ricevuto per il suo aiuto un compenso pari ad euro 170.


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