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Smascherata rete di spaccio a Pesaro

La Squadra Mobile di Pesaro e Urbino, diretta dal dr. Stefano Seretti, al termine di una complessa indagine finalizzata al contrasto al traffico illecito di stupefacenti, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, iniziata nel settembre 2013 e protrattasi fino al mese di maggio di quest’anno, ha disarticolato una capillare rete di spaccio, diffusa nella città di Pesaro e nei centri limitrofi. In particolare, detta attività ha consentito di individuare e di bloccare più canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente, nonché di smantellare un sodalizio molto strutturato sul territorio, composto da alcuni cittadini albanesi, che si avvaleva della collaborazione pusher di italiani.

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L’operazione prendeva avvio dalla costante attività di monitoraggio del “piccolo spaccio”, quotidianamente attuata dagli uomini della Squadra Mobile. In tale contesto veniva attenzionato L.S., un 56enne italiano di origine argentina, messosi in evidenza per lo stile di vita decisamente ad di sopra le proprie possibilità, abituale frequentatore di bar dei quartieri di Pantano e Muraglia, dove, come appurato dagli investigatori, si dedicava allo spaccio di cocaina, attività che costituiva la sua unica e stabile fonte di reddito.

Nel corso delle indagini emergeva che il predetto era uno dei principali fornitori di cocaina attivi nel capoluogo, con un giro d’affari valutato in circa 500 gr. di sostanza al mese. In particolare risultava che una parte della droga dallo stesso spacciata era destinata ad una donna italiana, residente a Pesaro, organizzatrice di festini a base di sesso e droga.

Polizia

L’intera operazione della Squadra Mobile pesarese consentiva di trarre in arresto 13 persone, di cui 3 albanesi e 10 italiani, di identificare un centinaio di “clienti”, nonché di sequestrare circa un chilogrammo di cocaina, 50 gr. di hashish, 300 di marijuana ed una pistola con matricola abrasa, illegalmente detenuta da uno degli arrestati.

L’indagine, inoltre, permetteva di fare luce su di un fitto intreccio di relazioni e su un ampio spaccato del mondo degli assuntori di cocaina, nella maggioranza dei casi soggetti insospettabili e perfettamente integrati nella società.

La solidità degli elementi probatorie acquisiti dai Poliziotti della Squadra Mobile, risultava di solidità tale che 10 degli indagati, chiamati in giudizio, patteggiavano la pena, subendo condanne di varia entità.


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