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Cento eventi per allungare la stagione, Ricci: «Cambio di mentalità sul turismo»

'Pesaro in settembre', presentate le iniziative. Il sindaco: le polemiche? Tiriamo dritto

PESARO – «Cento eventi per allungare la stagione. ‘Pesaro bella, vivace e unica’ anche a settembre (il programma completo delle iniziative sul sito del Comune, ndr)». Matteo Ricci lancia il claim e manda messaggi. «Noi facciamo la nostra parte. L’obiettivo è recuperare giornate lavorative». Perdute da alberghi, esercizi, stabilimenti balneari, operatori. Nell’estate del ‘meteo pazzo’. «Manteniamo i patti. Non chiediamo un euro ai pesaresi e ai turisti: gli investimenti sono a carico del Comune, che utilizza le risorse ottenute dal taglio dei dirigenti e dalla riorganizzazione della macchina amministrativa». Concerti, mostre, musei, esposizioni, feste nel cartellone messo a punto da Daniele Vimini ed Enzo Belloni (aggiornamenti sul collettore-piattaforma web www.quipit.it). Gli assessori: «Non ci discostiamo dalla linea di  luglio e agosto. Valorizziamo i filoni tematici, ma abbiamo inserito anche diverse novità». Così il sindaco tiene il punto sull’estate lunga: «Se c’è il sole bene, altrimenti ci avremo provato. Intanto, abbiamo girato uno spot gratis per la città. Perché se i media nazionali parlano di Pesaro nei giorni di ferragosto, a livello  di marketing vale molto più che stampare i manifesti sei metri per tre. Non a caso si è poi aperto un dibattito generale sul tema, che ha coinvolto decine di amministratori locali».

Destagionalizzare. Ricci punta ad «ampliare la sperimentazione su settembre, se vogliamo veramente destagionalizzare». E, in parallelo, annuncia: «A cose fatte non potevamo chiedere lo spostamento del calendario scolastico. Ma per il 2015 si può pensare di aprire un ragionamento con la Regione. Che nel mezzo ha già accolto con favore la nostra proposta sull’estate lunga, rilanciandola». Insomma: «Potremmo valutare il posticipo dell’apertura delle scuole – osserva -, in modo da partire effettivamente con l’anno scolastico dopo la festività di San Terenzio».

Cambio di mentalità. Sindaco che incalza e sceglie toni diretti, per dire la sua sul dibattito dei giorni scorsi. «Noi tiriamo dritto e andiamo avanti determinati. Non ci facciamo condizionare dalle facili ironie. Né da chi spera che le cose vadano sempre male». Tradotto: le polemiche sono sempre legittime, «ma se sono espresse al sindaco è giusto, perché mi aiutano a fare meglio. Se invece si fanno pubblicamente, è un errore di strategia. La prima regola del commercio, specie turistico, è quella di dire con il sorriso: ‘Signori, venite da noi’. Specialmente per chi riveste ruoli di responsabilità nel settore». Lo dice con un hashtag: «’#sorrideteplease’». Di qui, l’inciso: «Spero che i turisti non leggano le cronache locali. Perché altrimenti vanno da un’altra parte. Ci sono molti problemi strutturali da risolvere: di mentalità, di arredo urbano. Di tenuta degli alberghi, di strategia turistica, di comunicazione. C’è un mare di lavoro da fare. Ma almeno verso l’esterno cerchiamo di valorizzare quello che di buono funziona, altrimenti non si promuove la città». Pesaro

Economia da ristrutturare. L’obiettivo è dichiarato: «C’è bisogno di ristrutturare la nostra economia. E’ lo sforzo che stiamo facendo. Il nodo? Cambiare la mentalità. Perché pensiamo che su questo settore la nostra città abbia potenzialità immense per creare posti di lavoro». Spazio per l’analisi: «La nostra economia rimarrà fortemente legata alla manifattura. Ma sappiamo bene cosa è successo in questi anni al mobile, alla meccanica, alla nautica. Per questo non possiamo più continuare a considerare marginale il turismo. Dobbiamo recuperare». A metà ottobre gli ‘stati generali’ sul tema: «Chiameremo a raccolta tutti i soggetti locali e delle regioni limitrofe. La finalità è definire una strategia di sviluppo. Ma con l’estate lunga, e con questo pacchetto di iniziative facciamo già un passo avanti». Non simpatizza con il surplace: «E’ un esperimento, correggeremo le cose che non andranno. Ma intanto ci muoviamo». Pesaro settembre

Quattro turismi. C’è la conferma del filo conduttore della promozione: «Puntiamo sulla qualità della vita: nonostante tutto continua ad essere una nostra caratteristica. Abbiamo quattro tipi di turismo: sportivo, culturale, familiare-balneare, ambientale. I target sono diversi e alcuni investimenti che si stanno facendo sulla riqualificazione alberghiera possono darci risultati». Sugli stabilimenti balneari: «L’accordo è tenere viva la spiaggia. Apertura e copertura parziale delle strutture, perché non serve il cento per cento». Ribadisce un concetto: «Se vogliamo accendere i riflettori sulla città e abbattere lo stereotipo di ‘Pesaro che dista 30 chilometri da Rimini’, dobbiamo ragionare partendo dalla strategia. E nella strategia che abbiamo posto, il problema non può essere il bagnino di salvataggio o il posto dove piantare l’ombrellone. Altrimenti non andiamo da nessuna parte». Chiarisce il paradigma: «Prima l’interesse generale. Poi, dentro l’interesse generale, affronteremo anche i piccoli problemi particolari». Come l’arredo di centro e mare: «Nei prossimi anni dobbiamo concentrarci di più su entrambi gli aspetti Così come serve investire maggiormente d’estate sui festival culturali, magari in accordo con Fano. Ma intanto, nonostante il maltempo l’estate è stata più vivace. Con più opportunità per chi voleva proporre qualcosa». Chiude così: «Sono per una città tranquilla. Ma una città tranquilla non è una città morta. Pestiamo i piedi a chi non vuole casino alle dieci di sera? Pazienza…».

 


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