Unità di misura Breve storia del metro in Italia (pp. 208, Il Mulino 2014)
Lunedì 15 settembre 2014 alle ore 18,00 nell’auditorium di palazzo Montani (piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro), nell’ambito della serie “Incontri a palazzo Montani” proposta dalla Società pesarese di studi storici in collaborazione con il Comune di Pesaro (assessorato alla Cultura) e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, viene presentato il volume di Emanuele Lugli
L’introduzione del metro – cioè di una misura lineare “naturale” (la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre passante per Parigi) che fungesse da fondamento a multipli e sottomultipli a base decimale, non solo rettilinei (anche il litro e il chilo ne derivano), e che si imponesse come sistema universale – può sembrare un’operazione semplice, facilitata dalle vittorie delle armi francesi sul finire del XVIII secolo e imposta dall’autoritario governo napoleonico.
Lo studio di Emanuele Lugli percorre le vicende politiche e scientifiche (e le ricadute sociali) del sistema metrico decimale, che effettivamente germina nella Francia rivoluzionaria e da lì si diffonde, ma con vicende assai complesse, sia in Europa che in Italia; vicende che solo con la Convenzione internazionale del metro del 1875 si avviò a conclusione (e alla costruzione del modello in platino e iridio custodito, da allora, a Sèvres).
Una conclusione ufficiale, che impiegò tempo per entrare nelle abitudini quotidiane. Pinocchio, uscito a puntate dal 1881 in poi, viene correttamente definito da Collodi “alto appena un metro”, ma poi la crescita delle orecchie d’asino e l’allungamento del naso il burattino li misura in palmi e in dita.
Emanuele Lugli dopo aver studiato a Bologna, al Warburg Institute e all’Institute of Fine Arts della New York University, è stato ricercatore al Kunsthistorisches Institut Max Planck ed è oggi lecturer nel dipartimento di Storia dell’arte della University of York (UK). Ha lavorato altresì per diverse testate giornalistiche (“Abitare”, “Vogue”, “The Guardian”). I suoi ambiti di interesse sono l’arte, l’architettura e la cultura visiva, con particolare interesse al nesso tra arte, tecnologia, politica e scienza.
La cittadinanza è invitata.
da: Riccardo Paolo Uguccioni
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