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Aut aut del consiglio provinciale di Pesaro e Urbino alla Regione Marche: “Se non avremo risposte certe valuteremo l’intimazione ad adempiere”. La replica del vice Presidente Canzian

Tagliolini: “I ritardi nell’approvazione della legge regionale stanno causando gravi danni al territorio e ai cittadini, che non vedono garantiti servizi essenziali come manutenzione delle strade e delle scuole”

PESARO – Posizione unanime del consiglio provinciale di Pesaro e Urbino contro la Regione Marche, accusata di “distacco dalla vita reale dei cittadini” e dei territori. I ritardi nell’approvazione della proposta di legge regionale sul riordino delle funzioni delle Province stanno infatti creando gravi difficoltà non solo a questi enti ma soprattutto ai cittadini, visto che fino a quando non verranno stanziate risorse per le competenze fondamentali (tra cui strade e scuole) e fornite risposte certe su quelle  “non fondamentali” (tra cui il sociale, con le note problematiche dei disabili sensoriali), le Province resteranno nell’impossibilità di garantire servizi adeguati, come la manutenzione delle strade e degli edifici scolastici.

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“Non siamo più in grado di aspettare – ha detto il presidente della Provincia Daniele Tagliolini-. Ogni giorno che passa è un danno per il territorio e di conseguenza per i nostri cittadini. Servono risposte concrete, come fanno i sindaci nei loro territori. Se entro metà febbraio la situazione non sarà cambiata, metteremo in campo nei confronti della Regione tutte le azioni politiche e amministrative necessarie, senza escludere un atto formale di intimazione ad adempiere”. Come evidenziato da tutti i consiglieri, la Regione non ha infatti adempiuto al suo dovere di legiferare, nonostante l’Osservatorio sul riordino delle funzioni abbia già concluso tutte le sue operazioni preliminari.

“Dai Comuni – ha aggiunto Tagliolini – continuano ad arrivare segnalazioni su problemi di viabilità, dissesto idrogeologico. Per questo è urgente che la Regione approvi nel più breve tempo possibile la legge e trasferisca alle Province le risorse”.

“A livello regionale – ha detto il vice presidente Maurizio Gambini – ci sono responsabilità precise che vanno individuate. Non vorremmo che questa situazione si trascinasse fin dopo le elezioni, perché è materialmente impossibile per l’ente aspettare”.

“Chi è in Parlamento e nel consiglio regionale – ha sottolineato Palmiro Ucchielli – deve capire che il carico non può stare tutto sui territori. La Regione deve rendersi conto che a farne le spese sono i cittadini. Diventa anche un problema di tenuta democratica”.

Riordino delle Province, il vice presidente Canzian replica al presidente della Provincia di Pesaro e Urbino: “Lunedì prossimo la Giunta regionale approverà la proposta di legge”

“Lunedì prossimo, come ampiamente noto, la Giunta regionale approverà la proposta di legge relativa al riordino delle funzioni delle Province. Il testo è stato condiviso dall’Osservatorio regionale dopo un lungo e impegnativo lavoro”. Lo ribadisce il vicepresidente e assessore agli Enti locali, Antonio Canzian, che replica alla presa di posizione unanime del Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino, e del presidente Daniele Tagliolini. “È una delle proposte di legge più complete tra quelle presentate dalle Regioni, affrontando davvero il tema, da un lato, di come assicurare le funzioni e i servizi per i cittadini, dall’altro quello della sicurezza del posto di lavori peri dipenditi – continua Canzian – Trovo pertanto singolare  e vagamente strumentale l’apparente alzata di scudi del Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino, in un tentativo, peraltro goffo, di caricare su altri responsabilità che, almeno su questo tema, certamente non abbiamo! Al presidente Tagliolini che afferma che “servono risposte concrete come fanno i sindaci nei loro territori”, consiglio di non parlare per slogan: anch’io, come altri, cerco di dare risposte concrete. Peraltro, non è certo responsabilità della Regione se la Provincia di Pesaro e Urbino, come quella di Ascoli Piceno, sia in grave difficoltà finanziaria. Guarda caso entrambe governate da ex o attuali sindaci! Non è l’abito che fa il monaco!”


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