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Si aggiorna la banca dati dei disoccupati, resteranno in elenco solo quelli effettivi

Dal 2 marzo, ai Centri per l’impiego di Pesaro, Fano e Urbino, inizierà la revisione delle liste. Gli inattivi da oltre 6 mesi avranno 30 giorni di tempo per aggiornare il proprio status

foto:investireoggi.it

PESARO – Da lunedì 2 marzo, il Servizio formazione e lavoro della Provincia di Pesaro e Urbino inizierà l’aggiornamento della propria banca dati per individuare i disoccupati effettivi, cancellando tutti coloro che negli anni si erano iscritti presso i Centri per l’impiego di Pesaro, Fano e Urbino o i Punti InformaLavoro per motivi diversi dall’effettiva necessità di un’occupazione (ticket sanitari, accesso a graduatorie a valenza sociale ecc.). Nella banca dati resterà inserito come “disoccupato” chi negli ultimi 6 mesi si è attivato, attraverso i servizi offerti dai Centri, nella ricerca di un lavoro o in percorsi di formazione professionale. I nomi degli “inattivi” da più di 6 mesi saranno invece cancellati informaticamente perdendo, di fatto, la condizione di disoccupato e la relativa anzianità di disoccupazione, come previsto dalla normativa vigente (Dl.gs 181/00 e sml e delibera di giunta regionale 159/14). Saranno valutati eventuali motivi oggettivi documentati e presentati nell’arco di 30 giorni dallo sforamento dei 6 mesi previsti dalla legge o per giustificare la mancata presentazione alle convocazioni. I disoccupati che perderanno lo “status” avranno in ogni caso la possibilità di re-iscriversi, perdendo però l’anzianità maturata. La revisione della banca dati permetterà alla Provincia di concentrare il lavoro sui disoccupati “reali”, in coerenza con le rilevazioni statistiche nazionali.

foto:investireoggi.it

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Per una maggiore chiarezza, lo stato di disoccupazione è la condizione di chi si trova senza lavoro (oppure è occupato ma con un reddito inferiore agli 8mila euro annui in caso di lavoro dipendente e 4.800 euro annui in caso di lavoro autonomo) ed è immediatamente disponibile a cercare e svolgere un’attività lavorativa, secondo le modalità definite con gli operatori dei servizi competenti. Lo stato di disoccupazione si perde in vari casi: quando si inizia un lavoro da cui deriverà un reddito annuo superiore agli 8mila euro lordi (lavoro dipendente) o 4.800 euro lordi (lavoro autonomo); quando non vengono rispettati gli impegni assunti con il Centro per l’impiego di competenza, firmati nel “Patto di servizio”; quando, senza giustificato motivo (documentato) non ci si presenta alla convocazione del Centro per l’impiego, oppure si rifiuta una congrua offerta di lavoro o di partecipazione ad un’altra misura di politica attiva; quando non si dimostra un interesse attivo, cioè non ci si reca ai Centri per l’impiego facendo scadere i 6 mesi dal giorno in cui si è firmato il “Patto di servizio”.                                                                                                                      (g.r.)


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