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REGIONALI ’15-Loretta Bravi (UDC): “Lettera agli Elettori”

Loretta brava, Candidata al Consiglio Regionale

Gentili Elettori ed Elettrici
vista la gravità del periodo storico è con estremo pudore che vengo a chiederVi, nella vostra libertà, un appoggio concreto. Siamo dilaniati da problemi che sembrano ormai insormontabili di fronte ai quali la

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politica si è manifestata in gran parte come la discarica dei progetti e delle fatiche quotidiane. Siamo divenuti tutti, indistintamente, periferia del dignitoso vivere: la crisi della famiglia lascia spazio a nuove ideologie, generando confusione di identità e di ruoli nella totale perdita di guide autorevoli; la risposta ai bisogni sociali è delegata in gran parte ad associazioni di volontariato o a strutture private, spesso inaccessibili; la crisi economica aggredisce tutti e solo alcuni giovani imprenditori resistono ma a fatica; la scuola continua a reggersi sulla generosità e sulla competenza di maestri che non vengono meno al loro ruolo educativo, nonostante tagli e precarietà; i giovani affrontano la dura realtà solo se i genitori li sorreggono economicamente… e si potrebbe proseguire in un lungo elenco. Siamo periferia perché il cittadino non è più al centro ma è relegato a mero strumento di consenso in un concerto per pochi, insediati in inattaccabili luoghi di potere.
Poi c’è il nostro ricco e variegato entroterra, culla della cultura, centro dell’operosità di popoli che ne hanno forgiata l’identità, oggi relegato a periferia di bellezza, di storia, destinato inesorabilmente a ricadere nell’ombra e nell’incuria. E’ difficile rassegnarsi a questa decadenza, è difficile rimanere spettatori inermi soprattutto per chi, come me, ogni giorno incontra nei giovani interlocutori fragili e tristemente abbandonati da tutti, eppure decisi e autentici nel loro domandare. Pensando ai miei ragazzi che da trent’anni cerco di accogliere e di educare quotidianamente, da insegnante ho deciso di accettare questa candidatura, stupìta dal loro concreto aiuto e dalla loro vicinanza, stupìta dalla disponibilità mostrata a coinvolgersi attivamente per formarsi e divenire interlocutori credibili, impegnati negli anni a venire. A questo servono gli adulti, altrimenti anche il più grande bene diviene autoreferenziale. La vita ci pone delle urgenze: con fragilità e limiti, ma con determinazione, è necessario rispondere!

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Non credo vadano stilati dettagliati e sterili programmi, indice di promesse ideologiche… basterebbe prendere sul serio i temi basilari di “giustizia sociale”: strade, sanità, scuola, valorizzazione del ricco patrimonio ambientale e culturale, rilancio sociale ed economico delle aree interne e montane.
Sarebbe la prima grande opera assicurare il necessario!
Ci sovrastano problemi di sicurezza, di immigrazione, sfide enormi che si riflettono drammaticamente nelle nostre piccole comunità costrette a subire; ci sovrasta la violenza nelle relazioni e il più bieco individualismo; ci sovrastano la disoccupazione, la scarsa produttività del nostro territorio, l’abbandono delle nostre terre.
Si rende così necessario tentare una nuova progettualità: una sanità che sappia rispondere alle basilari esigenze di tutela della salute dei cittadini; strade percorribili; turismo mirato; coscienza di un patrimonio storico-culturale capace di evocare non solo un’identità passata ma di generare operatività; tutela delle nostre scuole e incentivo delle eccellenze che sanno esprimere; ripensamento della funzione effettiva degli Enti presenti sul territorio tramite la qualificazione di progetti strutturali e organici capaci di reale accesso ai fondi stanziati, capaci di favorire produttività e posti di lavoro in loco. Una progettualità che non divida ulteriormente le nostre piccole realtà già contese, divenute confini ambìti (e non curati) di più Regioni. Solo la ridefinizione di una precisa fisionomia di gestione territoriale può sanare il limbo creatosi con la scomparsa delle Province e rendere comprensibile al cittadino il ruolo delle Unioni montane e delle Unioni dei Comuni. Se non c’è chiarezza su questo fronte domina la percezione di divisione e di abbandono dell’entroterra!
Le diaspore in corso delle pseudo destre-sinistre-centri non lasciano grandi margini di scelta, non esistono coalizioni ad hoc, vecchio e nuovo si confondono alla ricerca di una difficile identità: esiste però per ognuno di noi una storia politica che al fondo ci appartiene e che cerchiamo di testimoniare nel sociale per ciò che di grande ci ha insegnato. Non è facile, il tempo storico rema contro, ma abbiamo tutti la responsabilità di essere presenti, qui ed ora. Ho la serenità cronologica di chi ogni giorno agisce senza la smania di cambiamenti repentini e ho la serenità di affrontare questa nuova sfida non tanto per gli esiti ma per il valore che porta in sé e per le relazioni che ha generato dove ognuno qualcosa sa e qualcosa impara provando così a chiedere insieme.
Vi ringrazio, un caro saluto
Loretta Bravi

Chi è Loretta Bravi:
Loretta Bravi insegna Storia e Filosofia nelle scuole superiori. Si è laureata in Filosofia all’Università Carlo Bo di Urbino dove ha conseguito il Dottorato di ricerca su tematiche concernenti la giustizia sociale. Da anni si occupa di problematiche riguardanti l’Educazione e la Dottrina Sociale Cristiana. Collabora a riviste e a pubblicazioni di saggi. Ha svolto attività di presidenza- coordinamento ed è stata referente provinciale nel Dipartimento udc per le Pari Opportunità.

Pagina Facebook Loretta Baravi: https://www.facebook.com/pages/Loretta-Bravi/621633224638140

da:Loretta Bravi (Candidata al Consiglio Regionale)


1 Commento on REGIONALI ’15-Loretta Bravi (UDC): “Lettera agli Elettori”

  1. La mia stima nei tuoi confronti è sempre stata grande e continuerà ad esserlo anche in futuro. Conservo di te un grande ricordo. Ho apprezzato le tue sagge parole e confido su di te.

    In bocca al lupo

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