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MERCATELLO SUL METAURO: dal 2 agosto la mostra di Paolo Ugolini e Francesco Sanfilippo

San Michele, Ugolini

Si apre il 2 di agosto alle ore 18 e 30 a Palazzo Gasparini, Mercatello sul Metauro, la mostra di Paolo Ugolini (Sassocorvaro 1956) ingegnere e Francesco Sanfilippo (Palermo 1957) architetto. Due artisti che si esprimono in maniera non soltanto diversa: Sanfilippo si dedica alla pittura astratta o, comunque, astratta in preminenza. Ed Ugolini  è figurativo che, talvolta, porta l’immagine ad eccessivi trompe-l’oeil . Ma, entrambi condividono il “sospetto” che l’arte sia sempre astratta, anche quando appaia realistica.

Così i due pittori, con la mostra patrocinata dal Comune di Mercatello sul Metauro, cercano anche di avvalorare, agli occhi dei visitatori, come e dove l’astratto sconfini nel formale e la forma nell’astrazione. Ed usano il latino, seguito da un inevitabile inglese, per l’INSEGNA della loro proposta concomitante. Scrivono infatti -e fanno scrivere- “Francesco Sanfilippo et Paolo Ugolini HOC OPUS FECERUNT” / “from le Corbusier to Walt Disney”  -Tutto ciò per far sapere che vogliono rimanere ancorati alla tradizione della grande pittura italiana. Senza tuttavia sottarsi ad altri “riferimenti-maestri” più attuali o di ieri o dell’altro ieri. Non per nulla, nel sottotitolo in inglese, Sanfilippo ed Ugolini vogliono rivelare le preziose influenze che han segnato loro stili e ricerche: Sanfilippo, di origini siciliane, risente dell’influenza di Le Corbusier, i suoi dipinti nascono da un processo logico e razionale che attinge alla realtà che lo circonda, le sue composizioni diventano dei segni, delle forme e dei colori che poi si perdono nel labirinto di geometrie disegnate e di volumi e piani scanditi dal colore. Ugolini, nato a Sassocorvaro, fin da piccolo si dedicò al disegnare ma con i soli riferimenti didascalici offertigli dal paese. Riferimenti come le grandi pitture nelle  chiese e, soprattutto!, come l’atelier del suo prozio “Cincino” che era specializzato in finti fuochi di camino e angeli per steli funerarie. Poi, Ugolini si fece anche pittore maturando uno stile formale da lui stesso definito -non senza provocazione-  PostDisney-Bizantino.  Intendendo, con la voce PostDisney,  il lavoro fantastico indicato da Walt, di cui segna sempre, in ogni tela, tracce e citazioni. Quindi il termine postbizantino: per dire di una precisa scelta. La stessa che fu fatta nella Scuola Cretese nel ‘500 dove si cominciò col rifiutare, in parte, la prospettiva e ad ammettere cambiamenti stilistici improvvisi, ma quasi impercettibili, all’interno della stessa opera.

La mostra resterà aperta fino al 30 agosto dal venerdì alla domenica, il mattino dalle 10 alle 12,30; il pomeriggio dalle 16,30 alle 18,30. Per informazioni Uffcio Iat, Katia Pasquini cell. 3465148444

 

 


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