La grandezza del web, lo spettacolo della tv…dal 2009

PESARO, Consiglio comunale. Ricci: «Entro novembre decidere sul nuovo ospedale»

Consiglio Comunale di Pesaro FOTO: Comune di Pesaro

Il consiglio comunale approva la variazione al bilancio di previsione 2015 (voto contrario dell’opposizione): 224mila euro da destinare alle spese per il referendum sulla fusione Pesaro-Mombaroccio, in programma il 13 dicembre, «coperte dall’avanzo». Dice Antonello Delle Noci: «La Regione rimborserà la cifra, in modo totale o parziale». «Lo prevede espressamente la legge regionale – si legge nella delibera – con l’esclusione degli oneri per lo straordinario elettorale». Una voce, questa, che ammonta a 85mila euro, contestata da

pubblicità

pubblicità

Alessandro Bettini (Fi): «Le priorità sono altre. Una somma del genere, per un referendum consultivo di un giorno, è una beffa». Nota Dario Andreolli (Ncd): «La democrazia partecipata? Per i Comuni è una sfida. Ma la spesa è importante: in futuro si ragioni, anche in sede lAnci, su strumenti alternativi per referendum analoghi». Edda Bassi (M5S): «La procedura vìola la legge Delrio, il referendum doveva essere fatto prima di avviare il resto dell’iter. Adesso ci si mette la pezza. Ma la voce della popolazione non interessa. Forse l’obiettivo è l’incorporazione dei Comuni dell’ambito territoriale? La partecipazione si faccia seriamente». Spiega Matteo Ricci: «Ci si riempie la bocca di democrazia partecipata, ma se il referendum si fa a Montelabbate, per l’uscita del Comune dall’Unione, va bene. Se si fa a Pesaro, invece, è uno scandalo. E’ legittimo essere contro la fusione, ma oggi si vota per organizzare il referendum. Deve costare meno? Condivido. Ma al momento le normative da seguire sono queste. Chiederemo il rimborso alla Regione. Se vincerà il sì, uno dei benefici immediati sarà l’arrivo di un milione e mezzo all’anno per 10 anni. Bastano e avanzano, in ogni caso, a coprire il costo».

Sanità. Interpellanza di Remo Giacchi (Fi) su Marche Nord: «Insostenibile la bilocazione di competenze cliniche. L’ospedale per acuti? Deve essere in un’unica sede, con le competenze che servono. Per cui, si scelga tra le opzioni: Pesaro nosocomio per acuti, con Fano adibita per altro; oppure ospedali per acuti sia a Pesaro che a Fano, pur con diverse dimensioni. Irrisolta anche la questione delle migrazioni di utenti tra le due città, con relativi disagi. Il nuovo ospedale? Ormai è una farsa, assomiglia al ponte di Messina. Si smetta di parlarne finché non vengono fuori i fatti. I sindaci non troveranno l’accordo e Ceriscioli deciderà per Fosso Sejore: la scelta peggiore per mancato rispetto ambientale ed economicità». Replica Matteo Ricci: «La sanità è il principale problema della città. Sono critico sull’eredità regionale degli ultimi cinque anni: non si è investito nel nord delle Marche, una scelta strategica sbagliata. La conseguenza? La crescita della mobilità passiva: ora serve invertire la tendenza. Invito la commissione a convocare Capalbo e Di Bernardo: bisogna capire come ci si riorganizza. Ceriscioli ha iniziato ad aggredire le criticità sulle liste d’attesa: il bilancio si farà più avanti, ma la partenza va nella direzione giusta». Ribadisce: «Il nodo è fare il nuovo ospedale. Se non c’è, anche la riorganizzazione è difficile. Il polo chirurgico su Pesaro e quello medico su Fano? Ha una logica solo se arriva il nuovo nosocomio. Necessario entro fine mese l’accordo con Fano: spero che si raggiunga già dalla prossima settimana. Se non arriva è giusto che decida la Regione.

Consiglio Comunale di Pesaro FOTO: Comune di Pesaro

Consiglio Comunale di Pesaro
FOTO: Comune di Pesaro

Stare fermi è la cosa peggiore. Un conto è avere una prospettiva temporale di 4 anni, altro paio di maniche è vivere una fase di transizione perenne. Le conseguenze sono su gestione e investimenti». Sulla localizzazione: «La mia posizione? E’ dialogante ma resta quella del consiglio comunale. A Seri ho detto di non rilanciare su Chiaruccia: sarebbe come se noi ritirassimo fuori Case Bruciate. Fosso Sejore e Muraglia? Erano state individuate per la loro posizione tra Statale e Autostrada, caratteristiche che altri siti non hanno. Serve anche un nuovo rapporto con il privato: non significa che bisogna privatizzare la sanità ma che è sbagliato continuare a convenzionarsi con strutture private fuori regione».

Gennari. Un minuto di silenzio in apertura per ricordare Maria Pia Gennari: «E’ una grande perdita per la città – ha detto il presidente Luca Bartolucci –. La sua è stata un’esistenza di senso, contrassegnata da profondo impegno civile e sociale. Si è spesa con intelligenza per la pubblica istruzione, l’infanzia, la difesa del sociale. Una vita totalizzante nell’impegno pubblico».


Leave a comment

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*