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FANO:Ecco il Sant’Arcangelo del futuro nel 2018 sarà la fabbrica del Carnevale

l complesso, oggi semi-utilizzato, diventerà nel 2018 "La Fabbrica del Carnevale" grazie alla strategia attivata dal Comune di Fano e al progetto avanguardista dell'archistar Italo Rota

la Fabbrica del Carnevale fano, (un momento della presentazione, 2-3-2016)Da sinistra: Adriano Pedini, direttore artistico Fano Jazz by the sea; Massimo Seri, sindaco di Fano; Stefano Marchegiani, vice sindaco e assessore alla Cultura e Turismo; Caterina Del Bianco, assessore alle Politiche Giovanili; Luciano Cecchini, presidente Ente Carnevalesca di Fano

E’ pronto a un restyling completo, proiettato al futuro, alla mobilità sostenibile e a soluzioni progettuali all’avanguardia il complesso Sant’Arcangelo, in corso Matteotti 66, tra gli edifici pubblici più grandi e imponenti del centro storico della città.

La struttura è stata scelta per diventare “La Fabbrica del Carnevale”, un nuovo spazio che sarà realizzato entro il 2018, in cui laboratori, bar, ristorante, ostello, aree espositive interattive e tanto altro diventeranno un unicum dedicato alle identità culturali più importanti e distintive della città: il Carnevale, con le sue maestranze e la sua creatività ma anche il jazz, al quale la città dedica da anni un evento pronto a rinnovarsi. Un intervento che sarà presentato, ai fanesi, sabato 5 marzo, alle 17, nella sala Verdi del Teatro della Fortuna, dal maestro Italo Rota che ha ideato le “idee per il riuso del Sant’Arcangelo”.

“E’ un’occasione prestigiosa per la nostra città – ha dichiarato il sindaco Massimo Seri – che è onorata di accogliere un grande nome dell’architettura italiana. L’appuntamento di sabato coinvolgerà da vicino i cittadini, chiamati a partecipare alla progettazione di questo spazio nel cuore del centro storico che i fanesi, ne sono convinto, ameranno”. “La Fabbrica del Carnevale – sottolinea inoltre il primo cittadino – diventerà un’opportunità sia per la socialità e la vita culturale della città, sia per l’economia del nostro territorio”. “E’ un momento storico per Fano – ha detto il vice sindaco e assessore alla Cultura e Turismo Stefano Marchegiani – che potrà avere un carattere architettonico distintivo e, soprattutto, un nuovo luogo dedicato alla cultura in cui la fruizione dei suoi abitanti e dei turisti sarà centrale”.

Il complesso Sant’Arcangelo ha una superficie complessiva di oltre 7500 metri, si sviluppa su tre piani, ha due cortili interni, nel piano interrato ha due vani tecnici ed una sala cinema. È situato lungo il cardo romano tra corso Matteotti, via Rinalducci e via Lanci. Originariamente sede del convento di Monache benedettine, accolse poi il collegio di Sant’Arcangelo della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane per poi passare, nel 1979, al Comune di Fano che vi inserì la scuola media, la casa di riposto e gli uffici comunali. Uffici che vennero poi trasferiti nell’attuale residenza municipale ed in altre sedi, in parte nei primi anni ’90, in parte nel 2006, lasciando la struttura in uno stato di semi-utilizzo.

“Il complesso, nelle prossime settimane, riprenderà parte delle sue funzioni: 3 stanze che si affacciano sul cortile torneranno ad ospitare dalle prossime settimane, per 10 mesi, la Casa della Musica. Inizierà così il percorso che restituirà alla città un suggestivo spazio già simbolo, per molti giovani, di creatività”. “Attraverso l’ITI Fano-Pesaro – spiega Marchegiani -, l’investimento Territoriale Integrato che Fano ha attuato insieme al Comune di Pesaro (a conferma del legame territoriale e creativo che unisce la città della musica, del mobile e del design a quella del Carnevale), saremo in grado di recepire i finanziamenti previsti dal bando regionale a valere sui fondi strutturali che scadrà il 31 marzo”. Il costo complessivo del progetto è di circa 3 milioni di euro, di cui 2,4 circa previsti dal bando, e 480mila dal co-finanziamento del Comune di Fano. “Scordatevi i musei polverosi – annuncia l’assessore – ‘La Fabbrica del Carnevale’ avrà sì uno spazio espositivo dedicato al Carnevale, alla sua storia secolare e all’importante lavoro di ricerca fatto dalla Carnevalesca ma tutto sarà fruibile attraverso una modalità innovativa e inserito in un contesto da vivere quotidianamente”.

Tra le aree previste quelle in cui la robotica, la meccanica d’avanguardia saranno protagoniste capaci di coinvolgere atenei universitari, professionisti del settore ma anche i maestri carristi che potranno finalmente avere a loro disposizione innovazioni tecnologiche e un centro dove creare e sperimentare. Un luogo in grado di creare, inoltre, occupazione e nuove professionalità.

“Dalla fantasia si passa, finalmente alla realtà” commenta entusiasta Luciano Cecchini, presidente dell’Ente Carnevalesca che aggiunge: “Il Carnevale di Fano avrà finalmente un luogo in cui poter vivere tutto l’anno”. Ci saranno poi un bar, un ristorante e un ostello. Spazi ricettivi caratterizzati dal brand Città del Carnevale in cui trascorrere del tempo sarà un’esperienza. Soddisfatto anche Adriano Pedini, direttore artistico Fano Jazz by the Sea: “E’ un progetto che creerà un collegamento europeo con il nostro jazz e permetterà anche al Festival di crescere e ospitare in un ambiente di taglio internazionale i suoi musicisti”.

A garantirlo è il suggestivo progetto ideato da Italo Rota interpellato dall’assessorato alla Cultura e Turismo per dare una veste unica al Sant’Arcangelo.
Il maestro dell’architettura e del design è autore, tra l’altro, del Museo del Novecento di Milano, della promenade del Foro italico di Palermo, dell’illuminazione di Notre Dame e del lungo Senna a Parigi, della sistemazione urbana del centro di Nantes e del recente padiglione Kuwait per Expo 2015.

Le sue “idee per il riuso del Sant’Arcangelo” saranno presentate alla cittadinanza in un incontro pubblico in programma sabato 5 marzo, dalle ore 17, nella sala Verdi del Teatro della Fortuna al quale i cittadini sono invitati a partecipare “in maniera attiva. Questo progetto è per la città e con la città. Vogliamo che tutti i fanesi ne siano protagonisti. Per questo li invitiamo a partecipare con idee, necessità e suggerimenti” ha concluso l’assessore Marchegiani.

L’ITI Fano-Pesaro: una “cascata” di cultura
I dettagli della strategia di investimento territoriale attuata dalle due città per recepire i finanziamenti regionali

La città è pronta per “La Fabbrica del Carnevale”. Il progetto sarà presentato entro il 31 marzo, termine ultimo per la consegna delle domande del bando regionale a valere sui fondi strutturali per la presentazione di strategie di sviluppo urbano sostenibile.

Strategie che il Comune di Fano, come previsto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo, realizzerà attraverso l’ITI – Investimento Territoriale Integrato, il nuovo strumento attuativo previsto nella programmazione 2014-2020. Il bando è indirizzato alle città capoluogo di provincia delle Marche. Fano parteciperà comunque proponendo un progetto unico, legato da finalità creative e da affinità storiche e territoriali, insieme al Comune di Pesaro. “Sarà una proposta integrata – assicura il vice sindaco e assessore alla Cultura Stefano Marchegiani – che ci permetterà di concorrere al finanziamento che la Regione garantirà a tre delle strategie urbane presentate per un budget complessivo di quasi 20 milioni di euro”.

L’ITI Fano-Pesaro prevede un contributo di circa 7 milioni di euro di cui circa 3 sarebbero destinati alla città della Fortuna. Fano garantirebbe il co-finanziamento del progetto per il 20% dell’importo. “Entro l’estate – spiega l’assessore – sapremo se il nostro progetto verrà accolto. A quel punto potremo iniziare l’iter dei lavori che dovrebbero concludersi, dopo circa 18 mesi di cantiere, nel 2018”.

AL CENTRO LA CULTURA
La strategia, per vincoli di bando, deve: prevedere interventi di efficientamento energetico degli edifici; favorire la mobilità sostenibile; attrarre nuove imprese ad alta intensità di conoscenza; valorizzare il patrimonio esistente per potenziare l’attrattiva turistica. L’ITI Fano-Pesaro ha scelto la cultura come via maestra per affrontare la strategia. Su di essa e sul potenziamento delle politiche del Distretto Culturale Evoluto, saranno incentrati interventi volti a riqualificare gli spazi urbani, creare opportunità per i cittadini, sostenere il sistema economico. La strategia consiste nel trasformare contenuti identificativi della cultura urbana (musica a Pesaro e Carnevale a Fano) in uno spazio urbano circoscritto (Palazzo Ricci a Pesaro, Sant’Arcangelo a Fano) in ambiti privilegiati di innovazione, mobilitando cittadini, istituzioni sociali e imprese, e puntando a incrementare la qualità della vita urbana e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze.

PROCESSI A CASCATA
I luoghi in cui si concentreranno gli investimenti saranno centri di sperimentazione e innesco di attività che influiranno sulle città e il loro intorno, sui fornitori di beni e servizi, sulle istituzioni coinvolte e sui cittadini. La sfida del miglioramento della qualità della vita sotto il profilo ambientale (energetico e della mobilità in particolare) sarà raccolta con progetti coordinati che sottolineeranno il governo di area vasta, dato il continuum urbano lungo la costa, le questioni comuni di accessibilità e spostamento, i problemi dei trasporti e dell’inquinamento.

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Italo Rota presenta la sua “Fabbrica del Carnevale”
Il maestro dell’architettura italiana incontrerà i fanesi in un incontro
durante il quale i cittadini saranno chiamati a dare idee per il nuovo spazio

“I fanesi potranno dire la loro, proporre soluzioni ed esigenze. Saranno chiamati a prendere decisioni”. Italo Rota, maestro dell’architettura e del design, presenta così l’appuntamento in programma sabato 5 marzo, alle ore 17, nella sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano. Durante l’appuntamento, a ingresso gratuito, Rota presenterà “La fabbrica del Carnevale – Idee per il riuso del Sant’Arcangelo”, lo storico complesso della città collocato in corso Matteotti, con delle slide che mostreranno rendering, bozzetti e soluzioni museali innovative. Al termine della presentazione l’architetto accoglierà le proposte dei presenti: professionisti del settore ma anche rappresentanti di associazioni e privati. Un percorso partecipativo voluto dal Comune di Fano per coinvolgere i cittadini nella costruzione del nuovo Sant’Arcangelo.

“Il progetto può diventare una delle conferme della ripartenza italiana – ha detto il maestro -. Un Paese che sta sollevandosi, al di là dei piagnistei e di chi pensa non sia vero. Il progetto ideato per Fano rappresenta un modo per partecipare a questo importante cambiamento”. “Il Sant’Arcangelo – continua Rota – è una struttura che ha un ‘super posizionamento’ nella città e che presenta tutte le caratteristiche per funzionare come laboratorio. Ho pensato a un luogo in cui apprendere nuovi mestieri, creare, usando il pretesto e prendendo spunti dal Carnevale e dalla storia dell’evento più antico d’Italia”.

Famoso al grande pubblico, Rota è anche l’autore del Museo del Novecento di Milano, della promenade del Foro italico di Palermo (per la quale ha ottenuto la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici nel 2010), dell’illuminazione di Notre Dame e del lungo Senna a Parigi. Sua anche la sistemazione urbana del centro di Nantes, il nuovo allestimento del Musée d’Orsay (insieme a Gae Aulenti) e del recente padiglione Kuwait per Expo 2015. Duratura e prestigiosa la collaborazione con Roberto Cavalli, per il quale ha realizzato numerose boutique e la seducente residenza estiva fiorentina. Il progetto “La Fabbrica del Carnevale” fa parte di una più ampia strategia di sviluppo urbano che Fano intende realizzare insieme a Pesaro nell’ambito degli ITI – investimenti territoriali integrati che la Regione Marche pone a bando a valere sui fondi strutturali 2014-2020.

ITALO ROTA – Biografia

Architetto e designer, Italo Rota nasce nel 1953 a Milano, dove si laurea al Politecnico. Si forma professionalmente negli anni Settanta nello studio Gregotti Associati e nella redazione della rivista Lotus international diretta da Pierluigi Nicolin.

Italo Rota ph:adicorbetta

Italo Rota
ph:adicorbetta

Dopo la laurea, nei primi anni ’80, si trasferisce a Parigi dove collabora con Gae Aulenti al nuovo allestimento degli spazi interni del Musée d’Orsay. In Francia, oltre a molti allestimenti di mostre, realizza alcune ristrutturazioni di notevole spessore: il Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou (con Gae Aulenti); le nuove sale della Scuola francese alla Cour Carré del Louvre; la ristrutturazione del centro di Nantes. Da segnalare anche il progetto per l’illuminazione di Notre Dame e lungo Senna (1991-2000).

Ritorna in Italia a metà anni Novanta. Dal 1998 lo Studio Italo Rota di Milano gestisce le complessità di grandi progetti internazionali, dal product design alla progettazione di ampie aree urbane. Lo studio, insieme all’azienda svizzera Repower, è oggi impegnato in una serie di progetti legati alla produzione energetica, sfruttando fonti rinnovabili. Nella sua produzione spiccano la promenade del Foro Italico a Palermo (Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli Spazi Pubblici 2006) e il Museo del Novecento nel Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo a Milano (2010), il Padiglione del Kuwait a Expo 2015 di Milano nel quale la storia kuwaitiana viene raccontata in una successione di spazi interattivi pensati per dialogare con i bambini.

Intensa la collaborazione con Roberto Cavalli: oltre a numerose boutique e club sparsi in tutto il mondo (Miami, Mosca, Delhi), Rota firma anche la residenza sulle colline fiorentine del celebre stilista (2008). Negli ultimi anni lo studio Rota ha progettato diversi alberghi di lusso. Oltre alla Francia sono numerose le opere realizzate in ambito internazionale: tra questi la Casa Italiana alla Columbia University, New York (1997); il Tempio Indù a Mumbay (2009); il Chameleon Club al Byblos Hotel, Dubai (2011).

Una delle sue ultime opere realizzate è la sistemazione del Museo del Novecento a Milano, inaugurato nel 2010. È direttore della Nuova Accademia delle Belle Arti (NABA) di Milano. Fra i volumi dedicati al suo lavoro Italo Rota. Projects, works, visions 1997-2007, (Milano, Skira 2008) e Installation exhibit. Creating worlds through objects, (Milano, Electa 2009). Direttore scientifico della (NABA Nuova accademia di Belle Arti di Milano) e di Domus Academy, Italo Rota è stato insignito di vari premi, tra cui la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici, la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per la cultura e il tempo libero, il Landmark Conservancy Prize, New York e il Grand Prix de l’Urbanisme, Paris.


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