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Cantina Terracruda, la poesia della visita in cantina

Cantina Terracruda, immagine Facebook

di: Alessia Salvi

Se pensate di esservi persi tra le valli  del Cesano e del Metauro, allora state andando nella direzione giusta.
Proprio fra le terre cotte di Fratte Rosa che si trova la cantina Terracruda che ha aperto le porte ai “winelovers” nel giorno di San Martino.

Zeno Avenanti, uno dei soci fondatori di Terracruda, ha fatto da cicerone in cantina e in poco tempo con semplicità e simpatia ha trasmesso ai visitatori tutta la passione che l’ha spinto e, tutt’ora lo muove per la sua azienda.

Quali sono le particolarità di questa cantina?

“La scelta di coltivare solo vitigni autoctoni: il Bianchello del Metauro, il Colli Pesaresi Sangiovese, l‘Aleatico di Pergola e  far maturare nelle sue viti pochi grappoli, ma di grande intensità e poi, solo quelli migliori vengono utilizzati per produrre i vini”.


Una volta terminata la visita in cantina, ci si accomoda nella sala degustazioni. Cinque etichette e finger food abbinati. Si inizia con uno Spumante Brut Rosato accompagnato con un crostino di pane al lardo,
a seguire il Campodarchi argento 2014 di uve Bianchello con un crostino di pane con salmone affumicato e cipolla rossa per passare poi ad un altro bianco, l’Incrocio Bruni 54, servito con una carbonara dissociata. L’incrocio 54, un’unicità creata da Bruno Bruni che scoprì questo “incrocio” tramite l’impollinazione dei vitigni verdicchio e sauvignon blanc. Ci provò tante volte e alla 54esima volta uscì quello che per lui era il vino perfetto. Riscoperto recentemente ed entrato nelle produzioni di Terracruda.

Gli assaggi sono proseguiti con i rossi: l’Olpe, Sangiovese in purezza, accompagnato con un cannellone ripieno al formaggio. Per ultimo, un nettare sofisticato e ricercato, è stato servito il Lubaco – Pergola Aleatico Riserva DOC– accompagnato ad una polpettina di salsiccia sfumata al vino rosso su un letto di cipolla.

Un  sabato pomeriggio dalle note poetiche, non solo per le degustazioni, ma reso tale anche dai racconti di chi, in vigna, ci lavora tutti i giorni.
Ovviamente San Martino non è l’unica occasione per visitare Terracruda, infatti su prenotazione si può raggiungere la cantina e fare degustazioni guidate dei prodotti abbinati alle tipicità del territorio, con la possibilità per gli  eno-turisti di soggiornare nella tenuta. Adiacente all’azienda, un’antico casolare restaurato vi aspetta, composto da quattro appartamenti indipendenti; un rifugio per tutti gli amanti del buon vino e del buon cibo, alla scoperta delle Marche e delle sue mille sfaccettature tra il mare e le montagne.

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