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Grande successo per Filippa Siccardi del Castello di Naro: la prima vergine-guerriera della storia

Castello di Naro, 29 luglio 2017

 

Sabato 29 luglio,  sala conferenze gremita al Castello di Naro, per l’omaggio a Filippa Siccardi, duecentesca feudataria del Castello,  sapientemente restaurato  dagli attuali proprietari,  i Signori Stocchi con in testa Franco che, rimasto incantato durante una passeggiata di qualche anno fa, decise di acquistare  e restaurare l’antica fortezza del  VI secolo, come ha raccontato ad alcuni ospiti  all’evento.  Il Castello,  vide l’indomita Filippa, figlia di Filippo e sorella di Angelo Siccardi, riprendere le ostilità contro il Comune di Cagli in anni successivi all’accordo ratificato dal Comune  e dai  suoi famigliari tra il 1217 e il 1219, quando, “in cambio di sòme di vari materiali, di una abitazione  con <tanti letti quanti ne abbisognassero> e della carica podestarile da accordare per un anno a certo Rainaldo”, evidentemente famigliare dei Siccardi,  si stabiliva la cessione del Castello di Naro al Comune. Filippa riaprì  le ostilità  contro Cagli, resistendo all’assedio  fino al 1227, quando   riconsegnò il castello alle autorità comunali.  Da allora,  la storia dei Siccardi si scinde da quella del Castello di Naro: lo ha spiegato lo studioso di storia militare medievale e fondatore del seguitissimo blog “ Il Medievalista”, Giovanni Melappioni, dopo la conferenza-conversazione di Elisabetta Gnignera sulla  figura della vergine-guerriera. Elisabetta,  specialista di storia del costume del medioevo e  rinascimento italiano, ha  illustrato con testi e immagini dall’antichità ai nostri giorni, quel fil rouge  che lega le mitiche amazzoni della antica Frigia, alle donne-guerriere  che fanno ancora capolino sulle passerelle e sui rotocalchi, passando per Filippa Siccardi.

 

Donne indomite talvolta a fianco, sostenendoli, talvolta  contro, annientandoli, quegli uomini di cui prendono vesti e fattezze,  per meglio mimetizzarsi nelle battaglie, così  come fece  Giovanna d’ Arco (1412-1431).

Castello di Naro, 29 luglio 2017

Per dirla come Elisabetta, per le donne-guerriere di ogni epoca, rimane una comune suggestione: la forza, unita alla bellezza che incanta l’uomo, talvolta complice, più spesso avversario della donna-guerriera, fino a sferrarle il colpo mortale, per poi, innamorarsene, alla caduta dell’ elmo come nell’ episodio di Achille e Pentesilea, regina delle amazzoni, narrato nell’ Eneide. Così come per Pentesilea,  alla quale un unico episodio è valso a consegnarla alla eternità, anche per Filippa Siccardi, la strenua resistenza contro le forze del Comune di Cagli,  ha significato gloria eterna, se, dopo ottocento anni, nel suo castello,  voci di oggi ne ripercorrono gesti e movenze  per volere di Francesca Stocchi la quale, con passione e amore raccoglie l’ eredità di Filippa, curandone la rinata fortezza quale dimora rurale di charme e supervisionando nei dettagli, l’accoglienza degli ospiti in occasione degli  eventi tenuti al  Castello, da impeccabile padrona di casa.

 

Un  assaggio di questa  ospitalità,  è stato riservato  sabato, anche al pubblico presente all’ evento-omaggio in onore di  Filippa Siccardi, quando, al termine delle conferenze-conversazioni degli storici Elisabetta Gnignera e Giovanni Melappioni,  il pubblico è stato  amabilmente intrattenuto con una degustazione-aperitivo, deliziata dai prodotti al tartufo della locale T&C di Acqualagna  grazie allo chef Daniele Curzietti.

Per informazioni sul Castello di Naro: www.castellodinaro.it


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