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Fedora Urbino, mercoledì 11 aprileallo Studio Mjras l’inaugurazione della mostra di Gennari Intervento Vogt su “Affinità elettive”

Fedora, eventi primavera 2018

Tornano gli appuntamenti per la primavera e l’autunno 2018 ideati dall’associazione culturale Fedora Urbino: quest’anno si cambia giorno e gli incontri si svolgeranno nella serata di mercoledì, sempre negli spazi dello Studio Mjras, in via Tomassini 7/A a Urbino.

Giovanni Gennari

Il ciclo, in programma fino a giugno, si intitola “Le affinità elettive”, dal libro di Goethe: durante gli incontri, ciascun relatore porterà alla ribalta le ragioni più profonde di una scelta culturale che ha segnato il suo lavoro e la sua vita.
Si parte mercoledì 11 aprile alle 21, con la prima delle quattro esposizioni in programma per questo nuovo ciclo: sarà inaugurata la mostra fotografica di Giovanni Gennari, artista che vive e lavora a Pesaro. Gennari ha iniziato a fotografare nel 1971 dedicandosi inizialmente al colore e passando poi negli anni ’90 al bianco e nero; in mostra ci sono scatti che approfondiscono le possibilità espressive del bianco e nero.
Seguirà l’intervento a cura di Ursula Vogt, già docente dell’Università di Urbino e Fondazione Carlo e Marise Bo, dal titolo “I rischi delle affinità elettive. Il potere demoniaco dell’amore e la critica alla società del suo tempo nelle “Affinità elettive” di Goethe”: la studiosa proporrà una riflessione sulla struttura del romanzo, ponendo in rilievo la valutazione del tema affrontato da Goethe e fornendo uno sguardo su alcune interpretazioni dei critici.
L’incontro è gratuito e aperto a tutti. Al termine, un piccolo momento conviviale.

Nota biografia su Giovanni Gennari:?Il fotografo pesarese, negli anni ’80, caratterizzati dalla influenza della

Fedora, eventi primavera 2018 (clicca per ingrandire)

così detta “nuova fotografia americana”, in particolare dalle ricerche di fotografi come Robert Adams, Lewis Baltz ed altri, ha come punto di riferimento la fotografia di Luigi Ghirri. All’inizio degli anni ’90 abbandona gradualmente la fotografia a colori per dedicarsi al bianco e nero sotto la necessità di provare altre forme di espressione. A metà degli anni ’90 conosce il fotografo Roberto Salbitani, partecipando ad alcuni suoi corsi. Nello stesso periodo ha contatti sempre più frequenti anche con il Maestro Mario Giacomelli. Tra le principali esposizioni: “L’atelier di Villa Marina”, Casetta Vaccai, Pesaro, 1987; Galleria Comunale d’Arte Moderna, Fano, 1991; “Parco Miralfiore” Sala Laurana, Pesaro, 1993; “Visibile Invisibile” Galleria Arte Moderna e Contemporanea, Rep. San Marino, 1998; “Fotografia sul Confine”, Montefiore Conca, 2000. <Un modo di essere fotografia, il suo, che permette la coabitazione di “ratio” e poesia. Un’estetica compositiva portata spesso ai limiti dell’essenziale, comunque sempre sorretta da un sapere le cui radici affondano nella cultura umanistica, nella conoscenza della tradizione>, scrive Marco Vincenzi.


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